Noi dottori, dottorandi, assegnisti e precari della ricerca dell’Università degli Studi di Perugia esprimiamo il nostro fermo dissenso nei confronti delle politiche di taglio ai finanziamenti della ricerca pubblica e di privatizzazione dell’Università da parte del Governo.
La legge n. 133 del 6 agosto 2008 segna l’inizio dello smantellamento della comunità scientifica italiana e della trasformazione dell’Università pubblica – il cui accesso dovrebbe essere garantito universalmente – in fondazioni private censuarie.
Il taglio dei finanziamenti ordinari all’Università pubblica mette in pericolo il carattere libero e trasversale della ricerca, aprendo la strada al ricorso strutturale, se non esclusivo, al capitale privato e ai suoi interessi.
Noi ricercatori precari dell’Università di Perugia, consapevoli dei nostri doveri di studiosi e della necessità di garantire l’attività didattica, ci rivolgiamo a tutti gli studenti, ai ricercatori, ai professori associati e ordinari affinché si rendano partecipi di una politica comune di riforma sostanziale delle istituzioni accademiche, che non può partire dallo smantellamento della ricerca o dalla sua privatizzazione.
Convinti che la cultura sia l’unico strumento in grado di risvegliare e rinsaldare la coscienza civile di questo Paese, chiediamo:
1) l’abrogazione della legge 133 del 2008;
2) che il Rettore dell’Università di Perugia informi anche le componenti non rappresentate negli organi di ateneo sulla posizione di cui si farà promotore presso la CRUI e presso il MIUR. Chiediamo inoltre che escluda – senza se e senza ma – la trasformazione dell’Ateneo perugino in una fondazione privata;
3) che venga istituita un’anagrafe aggiornata delle lavoratrici e dei lavoratori non strutturati impegnati in attività di ricerca e di didattica, con specificazione del numero e delle tipologie delle collaborazioni, dei dipartimenti di afferenza e del mansionario delle attività svolte e da svolgere. Facciamo così nostra la proposta avanzata nella Piattaforma della Rete dei ricercatori precari dell’Università di Siena;
4) l’apertura di una sede di dibattito tra studenti, precari della ricerca e docenti dell’Ateneo per l’elaborazione di una piattaforma comune che inauguri una nuova stagione universitaria, incentrata sulla valorizzazione della ricerca e di chi la fa.
Noi riteniamo che l’Università pubblica non possa essere assoggettata alle logiche del profitto e alle regole del mercato.
Noi non siamo contro qualcuno o qualcosa, noi siamo a difesa dell’Università pubblica, della libera ricerca e sopra tutto della Costituzione repubblicana.
La legge n. 133 del 6 agosto 2008 segna l’inizio dello smantellamento della comunità scientifica italiana e della trasformazione dell’Università pubblica – il cui accesso dovrebbe essere garantito universalmente – in fondazioni private censuarie.
Il taglio dei finanziamenti ordinari all’Università pubblica mette in pericolo il carattere libero e trasversale della ricerca, aprendo la strada al ricorso strutturale, se non esclusivo, al capitale privato e ai suoi interessi.
Noi ricercatori precari dell’Università di Perugia, consapevoli dei nostri doveri di studiosi e della necessità di garantire l’attività didattica, ci rivolgiamo a tutti gli studenti, ai ricercatori, ai professori associati e ordinari affinché si rendano partecipi di una politica comune di riforma sostanziale delle istituzioni accademiche, che non può partire dallo smantellamento della ricerca o dalla sua privatizzazione.
Convinti che la cultura sia l’unico strumento in grado di risvegliare e rinsaldare la coscienza civile di questo Paese, chiediamo:
1) l’abrogazione della legge 133 del 2008;
2) che il Rettore dell’Università di Perugia informi anche le componenti non rappresentate negli organi di ateneo sulla posizione di cui si farà promotore presso la CRUI e presso il MIUR. Chiediamo inoltre che escluda – senza se e senza ma – la trasformazione dell’Ateneo perugino in una fondazione privata;
3) che venga istituita un’anagrafe aggiornata delle lavoratrici e dei lavoratori non strutturati impegnati in attività di ricerca e di didattica, con specificazione del numero e delle tipologie delle collaborazioni, dei dipartimenti di afferenza e del mansionario delle attività svolte e da svolgere. Facciamo così nostra la proposta avanzata nella Piattaforma della Rete dei ricercatori precari dell’Università di Siena;
4) l’apertura di una sede di dibattito tra studenti, precari della ricerca e docenti dell’Ateneo per l’elaborazione di una piattaforma comune che inauguri una nuova stagione universitaria, incentrata sulla valorizzazione della ricerca e di chi la fa.
Noi riteniamo che l’Università pubblica non possa essere assoggettata alle logiche del profitto e alle regole del mercato.
Noi non siamo contro qualcuno o qualcosa, noi siamo a difesa dell’Università pubblica, della libera ricerca e sopra tutto della Costituzione repubblicana.
Ascione Elisa (Università di Perugia)
Bertoldi Marta (Università di Perugia)
Ciervo Antonello (Università di Perugia)
Locchi Maria Chiara (Università di Macerata)
Mancini Tommaso (Università di Perugia)
Paciullo Grazia (Università di Perugia)
Raparelli Valentina (Università di Perugia)
Rossi Edoardo (Università di Perugia)
Cinti Letizia (Università di Perugia)
Pierini Andrea (Università di Perugia)
Perri Adolfo
Romizi Donata (Università di Vienna)
Guadagnuolo Chiara
Bondi Paolo (Università di Perugia)
Maglio Giorgio
Repetto Giorgio (Università di Perugia)
Aramini Aureliano (Università di Besançon)
Onnis Luisanna (Università di Milano Bicocca)
Cipollari Chiara (Università di Perugia)
Casilio Silvia (Università di Macerata)
Rossi Caterina
Zeppegno Giuliana (Università di Trento)
Di Cerbo Maria Grazia
Berardinelli Domenico
Federica Presciutti (Università di Perugia)
Mollicchi Sara (Università dell'Insubria Varese)
Brozzetti Lorenzo (Università di Perugia)
Cinti Letizia (Università di Perugia)
Pierini Andrea (Università di Perugia)
Perri Adolfo
Romizi Donata (Università di Vienna)
Guadagnuolo Chiara
Bondi Paolo (Università di Perugia)
Maglio Giorgio
Repetto Giorgio (Università di Perugia)
Aramini Aureliano (Università di Besançon)
Onnis Luisanna (Università di Milano Bicocca)
Cipollari Chiara (Università di Perugia)
Casilio Silvia (Università di Macerata)
Rossi Caterina
Zeppegno Giuliana (Università di Trento)
Di Cerbo Maria Grazia
Berardinelli Domenico
Federica Presciutti (Università di Perugia)
Mollicchi Sara (Università dell'Insubria Varese)
Brozzetti Lorenzo (Università di Perugia)
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